Dozen avvicina la concretezza magica di Bruno Munari alla patafisica di Alfred Jarry per costruire balocchi semiologici destinati a chi ama perdersi nei simboli e ritrovarsi nel design. Saisie esthetique. La prima collezione di Dozen Design presentata al SuperDesign Show esplora il tema del Triangolo e confonde i confini tra arte, artigianato e design.
La tua città. E tre parole per descriverla.
Margherita: Monza. Verde, grigia, eclettica.
Matteo: Milano. Ricca, povera, bellissima.
Tre parole per descrivere i tuoi progetti.
Margherita: minimalismo, esoterismo ed energia.
Matteo: Magia, ironia, rigore.
Un colore.
Margherita: Rosso.
Matteo: Pavone.
Un sapore.
Margherita: Caffè.
Matteo: Burrocacao.
Antico, moderno o contemporaneo?
Margherita: Neo-futurista.
Matteo: Retro-futuribile.
L’oggetto più prezioso che hai?
Margherita: una Risograph RP3700.
Matteo: Nulla a cui non potrei rinunciare.
Dove sta andando il design?
Margherita: lontano dall’industria, verso l’arte, la sperimentazione, il making.
Matteo: Dappertutto. Perché ormai è parte integrante della tecnologia.
Dove stai andando tu?
Margherita: avanti, almeno nelle intenzioni.
Matteo: a trovarmi. A Wonderland.
Tre parole per descrivere l’Italia.
Margherita: Leggerezza, passione, creatività.
Matteo: Due. Controversa. E bellissima.
Se non in Italia, dove?
Margherita: a Tokyo.
Matteo: Wonderland.
Mai senza?
Margherita: idee nel cassetto e sul tavolo.
Matteo: Fiducia nel domani.
Un motto.
Margherita: Le cose le fa chi le fa.
Matteo: Le cose le fa chi le fa. Mi piace.